Recensione VIVI VERDE LAVATRICE LIQUIDO MONODOSI 

INCI NEL DETTAGLIO

Sulla confezione di questo prodotto non è indicato il dettaglio dell’INCI, ma solo le “famiglie” di appartenenza degli ingredienti.

La base pulente del detersivo è composta da sapone e da tensioattivi non ionici (per il 15-30%), da tensioattivi anionici (5-15%). Questo tipo di tensioattivi possono essere sia di origine naturale che sintetici di derivazione petrolifera. Nell’INCI non è specificato, ma avendo ottenuto la certificazione Ecolabel si presume siano di origine vegetale, rispettosi quindi dell’uomo e dell’ambiente.

Fosfonati: contrastano il calcare nell’acqua, non sono di origine petrolchimica, ma teoricamente possono essere degradabili solo del 40%, è vero però che in realtà non se ne trovano tracce nell’ambiente. Prove dimostrano che nonostante non vengano digeriti dai batteri, sembra che si degradino da sé alla luce del sole. Quindi, alla fine, anche i fosfonati si degradano e diventano forme chimiche semplici (fonte http://www.viviconstile.org/). Secondo Fabrizio Zago sono il meno peggio attualmente disponibile sul mercato.

Non sono specificati quali tipi di fosfonati sono presenti, perciò anche per questo ingrediente non resta che fidarsi della certificazione Ecolabel.

Profumi: non indicato se di origine naturale o sintentica, in generale possono causare irritazioni alla pelle in soggetti particolarmente sensibili, che devono preferire detersivi senza profumi aggiunti.

Sbiancanti ottici: sono additivi che mascherano a livello ottico la macchia, ma non la eliminano. A contatto con la pelle possono scatenare allergie ed eczemi, per questo motivo è obbligatorio riportarne la presenza in etichetta.

Enzimi: potenziano l’effetto pulente dei tensioattivi presenti nei detersivi, perché permettono la disgregazione dello sporco a basse temperature. Non costituiscono di per sé un problema per l’ambiente, sono sostanze biodegradabili e con una tossicità per gli organismi acquatici praticamente nulla, anzi permettono dei notevoli risparmi energetici.
Sotto la lente c’è però il modo con cui si ottengono, l’utilizzo di batteri che li producono, che vengono però modificati geneticamente in modo che producano solo l’enzima di cui l’industria ha bisogno, e non tutti gli altri che produrrebbero naturalmente. Sono questi batteri OGM che rappresentano il vero pericolo per l’ambiente, perchè finiscono negli scarichi e si sostituiscono ai normali batteri, con conseguenze per l’ecosistema (fonte Fabrizio Zago). Inoltre sono difficili da eliminare dai tessuti, perciò possono causare irritazioni alla pelle in soggetti particolarmente sensibili.